Niente cassa nel lockdown “Attenzione alle persone”

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Articolo pubblicato il 18 febbraio 2022 sulle pagine de L’Eco di Bergamo.

“Dove va il lavoro?“. A questo tema era dedicato il terzo incontro del ciclo “Dialoghi sul mondo che cambia“, organizzato dalla Imiberg.

Relatori Roberta Togni, General Counsel di Automha di Azzano San Paolo, impresa che produce sistemi robotizzati di stoccaggio; Danilo Dadda, presidente della Vanoncini Edilizia sostenibile di Mapello; Francesco Seghezzi, presidente di Adapt, associazione con sede centrale a Bergamo, fondata nel 2000, per promuovere studi e ricerche nell’ambito delle relazioni industriali e di lavoro, da Marco Biagi. Moderatore Andrea Valesini, caporedattore de l’Eco di Bergamo, che porta il discorso su alcune iniziative “molto originali” avviate, pur in ambiti diversissimi, da Automha a Vanoncini.

“Il CDA di Automha”, spiega Togni, “ha adottato un programma che consente alle lavoratrici-madri di lavorare sei ore al giorno, ma essere retribuite per otto. E ha deliberato di non ricorrere alla cassa integrazione durante il lockdown”.

Il primo provvedimento è coerente con la missione 5 del Pnrr, “Coesione e inclusione”, più specificatamente lo sforzo di colmare il gender gap, il sostegno dell’empowerment femminile, il contrasto alle discriminazioni di genere.

“Nel Pnrr è centrale il tema delle politiche di aiuto alle famiglie. Abbiamo dato una risposta come impresa, senza aspettare lo Stato. Una donna non deve essere costretta a scegliere tra vita privata e lavorativa. Nel 2019, rispetto al 2018, si è registrato un 4% in più di dimissioni per inconciliabilità lavoro-famiglia”.

Quanto alla decisione di non ricorrere alla cassa integrazione durante il lockdown: “ha avuto un peso finanziario importante, che ci siamo puntualmente ritrovati a bilancio. La scelta è stata di non guardare al mero numero, ma alla sostanza: aver cura delle persone, mettersi nei loro panni, affrontare le difficoltà dal loro punto di vista, per non mettere in ginocchio 140 famiglie. Fare un sacrificio tutti insieme”.

Dadda, invece, ha deciso di “premiare i dipendenti per ogni libro letto e presentato in azienda”. Il suo “BookClub”: “durante il lockdown ci incontravamo in Zoom tutte le mattine. A ogni riunione di coordinamento, la prima ora, presentiamo, raccontiamo il libro che abbiamo letto. Bellissimo”. Incentivo: “100 euro se leggi e presenti un libro. 200 per il secondo, 300 per il terzo. Se lo leggi e presenti in inglese, raddoppiamo il premio. Ragazzi leggete!”.

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