Giornata Internazionale della Donna

Istituzionale

Roberta Togni intervistata da FEM – Federazione Europea per la Movimentazione dei Materiali

La Federazione Europea per la Movimentazione dei Materiali (FEM) celebra la Giornata Internazionale della Donna come un’opportunità speciale per mettere in luce le donne che lavorano nell’industria della movimentazione dei materiali, evidenziando esperienze e competenze uniche e ciò che le ha portate su questa strada professionale.

Roberta Togni, General Counsel & CSR Officer di Automha e membro del consiglio di FEM ISPG, ha sottolineato il suo ruolo chiave e la motivazione che l’ha spinta a lavorare in questo settore!

Quali sono le tue responsabilità e cosa implica il tuo ruolo?

Come General Counsel & CSR Officer di Automha, coordino e supervisiono il dipartimento legale, delle risorse umane e della conformità, e mi occupo personalmente della gestione aziendale. Inoltre, gestisco e coordino tutte le attività legate alla sostenibilità. Infine, rappresento Automha in diverse associazioni che si occupano della parte tecnica-normativa per il settore della movimentazione interna: sono membro del Consiglio Generale di Anima con responsabilità per l’innovazione, Vice Presidente di AISEM con responsabilità per le relazioni associative e Capo Gruppo dell’Associazione Italiana dei Sistemi Intralogistici, nonché membro del consiglio di FEM ISPG (Gruppo di prodotti dei sistemi di movimentazione interna).

Cosa ti ha inizialmente interessato e portato in questo settore?

L’interesse e la passione per questo settore mi sono stati certamente trasmessi da mio padre, Franco Togni, fondatore dell’azienda e Presidente di Automha. Mi sono poi appassionata alla tecnologia. A prima vista, potrebbe sembrare che i miei studi in legge e la logistica non siano compatibili, ma, in realtà, il diritto, come la matematica e la logistica, richiede la padronanza di un metodo per analizzare e interpretare i dati. Senza un metodo, anche le migliori intuizioni non sarebbero applicabili.

Quali sono i tuoi consigli per le donne che potrebbero non aver considerato questo settore come un’opportunità per la loro carriera?

Il mondo dell’intralogistica è davvero vasto e ricco di possibilità. È un mondo molto dinamico, in costante evoluzione, che offre l’opportunità di interfacciarsi con nuove tecnologie e modelli di business. Non dobbiamo pensare all’intralogistica solo come a un insieme di componenti meccaniche ed elettriche, ma a tutti i processi a 360°. Possiamo trovare diverse aree, come ingegneria e innovazione, software, produzione, vendite, marketing, acquisti, risorse umane, amministrazione, project management, logistica e molto altro, dove le donne possono esprimere il loro potenziale. Il mondo dell’intralogistica offre anche connessioni continue con l’industria, consentendo di aumentare le competenze e la conoscenza a partire dalle esperienze di altri settori, di altri Paesi e da altre necessità. Dal punto di vista legale, è molto utile essere in grado di comunicare con diversi settori industriali. La capacità femminile di lavorare in team e pianificare sistematicamente il proprio lavoro è un grande vantaggio nell’utilizzare e sintetizzare esperienze provenienti da altre aree.

Hai suggerimenti su cosa potrebbe essere fatto per incoraggiare più donne a lavorare questo settore?

Attualmente è in corso un cambiamento culturale e ho notato un avvicinamento del genere femminile anche ai soggetti più tecnici. In Automha, la nostra missione quotidiana è coltivare i talenti di ciascun individuo e sostenere un sano equilibrio tra lavoro e vita privata. In questo caso, Automha è stata la prima azienda a ridurre l’orario di lavoro di tutte le collaboratrici madri di bambini di età compresa tra 1 e 10 anni del 25% senza riduzione di stipendio, un’iniziativa molto apprezzata sia all’interno dell’azienda, sia nella comunità locale. È importante che le donne seguano le loro passioni senza farsi influenzare da pregiudizi culturali che le vedono ancora legate a determinati ruoli. Nella nostra azienda, la collaborazione tra figure tecniche maschili e femminili ha spesso portato a risultati sorprendenti, affrontando le questioni da prospettive diverse, con metodi e stili creativi differenti, ma complementari.

Dove ti vedi tra 5 anni?

Tra cinque anni, mi vedo ulteriormente cresciuta e impegnata nel mio campo professionale. Il mio obiettivo principale è dare un contributo significativo al successo dell’azienda guidando progetti innovativi e collaborando attivamente con il team e le aziende esterne che operano nell’ampio campo della Responsabilità Sociale Aziendale per raggiungere obiettivi comuni. Ambisco a crescere professionalmente perché, come dico sempre, non smettiamo mai di imparare, potenzialmente assumendo un ruolo di leadership o fornendo una maggiore guida all’interno dell’organizzazione. Inoltre, spero di continuare ad affrontare sfide stimolanti mantenendo un sano equilibrio tra lavoro e vita personale.

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